Manfredo Fanti

 

Ricordato come convinto patriota ed abile organizzatore del neo costituito esercito italiano, Manfredo Fanti nacque a Carpi il 22 febbraio 1806.

Giovanissimo intraprese la carriera militare, entrando come cadetto, nel 1825, nel Corpo dei Pionieri al servizio degli Estensi. Conseguì nel 1830 a pieni voti la laurea in matematica e il diploma in ingegneria civile: discipline che egli coltivò sempre con rigore e passione ai più alti livelli, meritando riconoscimenti e fama in ambienti scientifici ed universitari europei.

Nei moti rivoluzionari del 1831, organizzati dal nostro illustre concittadino Ciro Menotti, aderì al Governo insurrezionale di Modena e combatté nelle Romagne sotto il comando del Generale Zucchi, distinguendosi nel combattimento di Rimini. Dopo la caduta di Ancona, condannato a morte, riuscì a riparare in Francia, da dove collaborò, pur restando sempre di fede monarchica, con Giuseppe Mazzini per una sollevazione patriottica in Savoia.

Nel 1835 emigrò nella Spagna e si arruolò volontario nell'Esercito della reggente Maria Cristina contro i Carlisti. Fu promosso tenente nel 5° battaglione di Catalogna, poi capitano, per finire maggiore per merito di guerra. Entrato nel 1839 nell'Esercito regolare spagnolo, nel 1847 ne divenne colonnello di cavalleria, assumendo le funzioni di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale di Madrid.

Nel 1848 rientrò in Italia alla vigilia della prima guerra per l’indipendenza, assumendo il comando della difesa di Vicenza, poi di una brigata della Divisione Lombarda, impegnata nella difesa di Brescia, Milano ed Alessandria. Nel frattempo, passò a comandante di brigata e divenne deputato al Parlamento Subalpino. Nel 1849, alla ripresa della guerra, sostituì il generale Ramorino, dopo la disfatta di Novara e l'abdicazione del Re Carlo Alberto. Nel 1855 fu destinato al comando di una brigata del corpo di spedizione in Crimea.

Nel corso della seconda guerra di indipendenza nel 1859, quale comandante la Brigata Aosta della seconda divisione, segnalandosi specialmente nei combattimenti sulla Sesia, a Confienza, a Magenta ed a San Martino, meritò la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Dopo la pace di Villafranca fu incaricato di riorganizzare l’esercito delle regioni annesse al Regno di Sardegna.

Nel gennaio del 1860, essendo Presidente del Consiglio Camillo Benso di Cavour, fu nominato Ministro della guerra, nel contempo, comandante in capo dell'esercito di stanza nell'Italia centrale. Con impetuoso successo, in poche settimane, egli ottenne l'annessione all'Italia della Romagna, delle Marche e dell'Umbria e, per tanto risultato, fu decorato della Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia. Meritò quindi la promozione a Generale d'Armata e la nomina a Capo di Stato Maggiore Generale dell'esercito nell'Italia meridionale. Fu, infine, decorato di medaglia d'oro al valore con regio decreto in data 1° giugno 1861, “per essersi distinto all'attacco e presa di Mola di Gaeta il 4 novembre 1860” .

Designato Deputato per il collegio di Nizza-Monferrato nella seconda legislatura, fu successivamente nominato Senatore del Regno il 29 febbraio 1860. Fra le sue opere principali va ascritta la rinascita della prestigiosa Scuola militare, divenuta poi Accademia di Modena.

Morì a Firenze, all’epoca Capitale provvisoria del neo Regno d’Italia, il 5 aprile dell’anno 1865; venne poi sepolto, per suo espresso desiderio, nella sua città natale all’interno della maestosa Basilica Cattedrale, che s’affaccia sulla scenografica Piazza dei Martiri.

Se la figura di Manfredo Fanti è legata soprattutto alle vicende militari e politiche del Risorgimento italiano, è tuttavia opportuno (lo si è già accennato) riconoscerne le competenze ed i meriti anche nel campo delle scienze, come sottolinea già uno dei suoi primi biografi, il Marchese Federico Carandini.
Laureato in matematica ed ingegneria civile a Modena (1830), Fanti ebbe modo di dimostrare le sue qualità durante l’esilio in Francia, allorché fu incaricato dal generale Fleury di progettare i lavori di fortificazione della città di Lione (1833). Ma il riconoscimento solenne della sua statura di “uomo di scienza” gli venne tributato il 5 luglio 1863, quando l’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti della città di Modena lo proclamò, con voto unanime, suo Membro "nel ramo delle scienze".

Ben motivata fu dunque, nel 1939, l’intitolazione a Manfredo Fanti del liceo scientifico della sua città natale.